mercoledì 25 maggio 2011

Festa di fine anno della UTE di Sacile.
Queste sono le prime foto che sono arrivate.
A breve ne pubblicheremo altre, con anche qualche commento.













martedì 24 maggio 2011

TRADIZIONI E FESTE POPOLARI E RELIGIOSE NEI DINTORNI DI SACILE - settima parte


          Altri usi che mi sono rimasti particolarmente impressi sono quelli relativi alle “ROGAZIONI”, riti celebrati nei tre giorni precedenti la festività de l’”Ascensione” (40 giorni dopo la Pasqua) che, in quegli anni, si celebrava di giovedì.
La prima di queste rogazioni veniva celebrata il 25 aprile, giorno di San Marco.
Erano processioni che si svolgevano al mattino, molto presto, prima che gli adulti si recassero in campagna ed i bambini a scuola.
Il corteo partiva dalla chiesa e si snodava attraverso la campagna, raggiungendo anche i casolari più isolati. In testa c’erano gli uomini, poi il celebrante con i chierichetti, dietro donne e bambini.
Si diceva il Rosario, si cantavano le Litanie dei Santi, e si pronunciavano particolari preghiere, le “Rogazioni” appunto, che avevano lo scopo di invocare il Signore perché ci preservasse dalle sventure.
Ci sono alcune frasi che ricordo perfettamente: “A fulgore et tempestate (dal fulmine e dalla tempesta), libera nos Domine! (liberaci o Signore!)”; “A peste, fame et bello (dalla peste, dalla fame e dalla guerra), libera nos Domine!”; “A flagello terraemotus (dal flagello del terremoto), libera nos Domine!”.
Come per le litanie, recitate anch’esse in latino, quasi nessuno capiva niente e le frasi venivano storpiate, con effetti che, visti a distanza di anni, avevano del paradossale. Io stessa ho acquisito una certa consapevolezza solo quando ho cominciato a frequentare la scuola media e quindi a studiare la lingua latina. Ed in quel momento si sono squarciate le tenebre che per tanti anni mi avevano fatto percepire il mondo della Chiesa come un arcano.
Quando si arrivava davanti ad un’abitazione o ad un borgo, davanti ai quali veniva allestito una specie di altarino con l’immagine della Sacra Famiglia e delle candele, il corteo si fermava, il prete impartiva la benedizione alla casa e alla campagna circostante e poi si continuava il giro.
Spesso il parroco si fermava  per rimproverare i bambini che, buttati giù dal letto all’alba e spediti controvoglia in chiesa, avevano più voglia di giocare che di pregare e di cantare. Anche taluni adulti avevano bisogno di essere richiamati, perché beccati magari a discutere di affari e di quotidianità, che nulla avevano a che vedere con il contesto.
Tutte le località venivano raggiunte nell’arco delle tre uscite, quindi nessuno poteva dirsi trascurato.

          Un’abitudine delle nostre parti, che si è persa ormai da decenni, era quella del “PORTARE L’AGNELLO” da parte dei genitori del primo bambino che veniva battezzato con l’acqua benedetta il Sabato Santo. Questa usanza mi è stata riferita dalla mia nonna paterna, che aveva partorito il suo ultimo figlio il 1° di maggio. In quella occasione un agnellino veniva infiocchettato a festa e condotto in chiesa, come pegno per aver avuto l’onore di “imprumar”, cioè di usare per primi, la nuova acqua benedetta. Altro costume diffuso fino agli anni ’60 era quello di “PORTARE IL GALLO” al prete, per la lettura del Vangelo.
Tutte le sere del mese di MAGGIO, poi, erano dedicate al FIORETTO, cioè la recita del Santo Rosario, per lo più sul sagrato del Chiesa – tempo permettendo. Anche quella era un’occasione per gli adulti di evadere per un’oretta dall’ambiente familiare e, per i bambini, di continuare i giochi interrotti all’ora di cena. Infatti, terminato il rito, le famiglie si intrattenevano per un po’ di tempo in piazza. Ricordo ancora l’aria profumata di lillà di quelle serate, all’ombra del campanile.
Serate un po’ pazze erano poi tutti i sabati del mese di maggio, le serate dei “MAGHI”. I giovani ed i ragazzi ne combinavano di tutti i colori ai danni delle ragazze, ma anche delle famiglie in generale. Infatti, durante quelle notti, venivano spostati vasi di fiori, carretti, ruote, che talvolta non si recuperavano più.
Il più delle volte invece era sufficiente ritrovarsi in piazza la domenica mattina, per ritrovare gli oggetti mancanti.
Mi ricordo che una notte erano state prelevate diverse biciclette, che furono poi rinvenute sulle cime degli alberi del cortile della scuola elementare.
Gli scherzi più goliardici riguardavano però le ragazze.
Quelle che “avevano la puzza sotto il naso”, la domenica mattina, trovavano sulla porta di casa sterco di animali.
Quelle che venivano ritenute sessualmente “un po’ audaci”, ricevevano “in omaggio” foglie di una particolare pianta, che in dialetto si chiamava “lingua di vacca”.
Le “normali” o quelle particolarmente carine, trovavano sulla soglia vasi di fiori asportati dalle abitazioni dei vicini.
Tale usanza è andata avanti dalle nostre parti fino agli anni ’90.

Un’altra cerimonia religiosa significativa era…
                                                                                            continua                     Elide Da Ros

giovedì 19 maggio 2011

PALCOSCENICO SACILESE PER L'ENSEMBLE DELL'ORCHESTRA SAN MARCO
il 20 maggio a S. Gregorio sotto la bacchetta di Walter Themel, con le note di Rota trascritte da 
Valter Poles


Sarà la storica cornice dell'ex-chiesa di San Gregorio a Sacile ad accogliere venerdì 20 maggio alle 21 l'ensemble dell'Orchestra San Marco di Pordenone per una delle serate della “Primavera musicale”, che si snoda appunto come “stagione diffusa” sul territorio in diversi centri della provincia. Particolarmente intenso il programma scelto per questo concerto, che sarà diretto dal Maestro Walter Themel, apprezzata bacchetta internazionale già altre volte alla guida dell'organico pordenonese, con la presenza importante anche di Valter Poles, musicista e compositore sacilese chiamato ad un interessante lavoro di trascrizione dedicato, come sottolinea l'intera rassegna di questo 2011, ai 150 anni dell'Unità d'Italia proprio attraverso la valorizzazione dei suoi migliori talenti artistici. In questo caso si tratta di celebrare l'anniversario della nascita del grande Nino Rota con una fantasia di famose melodie tratte dalle sue più emozionanti colonne sonore cinematografiche, alle quali sarà riservata l'ultima parte del concerto come culmine di una sorta di milieu romantico, che vedrà gli strumentisti della San Marco impegnati anche in due altre pagine di grande respiro musicale ottocentesco. Il suggestivo “Idillio di Sigfrido” di Richard Wagner, partitura sinfonica dedicata nel 1870 alla moglie Cosima, e la preziosa serenata per strumenti a fiato, violoncello e contrabbasso di Antonin Dvorak apriranno infatti questo appuntamento di primavera nella città del Livenza, per la prima volta inserita nel circuito della Stagione diffusa nel segno della grande musica.

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venerdì 20 maggio, ore 21
Ex Chiesa di San Gregorio, Sacile
Musica Romantica
Ensemble dell'Orchestra San Marco
Walter Themel, direttore
Programma
Dvorak: Serenata in re min. per strumenti a fiato, violoncello e contrabbasso op. 44
Wagner: “Idillio di Sigfrido”
Rota: Fantasia di musiche da film (trascrizione di Valter Poles)
ingresso libero

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Info:
Orchestra e Coro San Marco Pordenone
segreteria: piazza XX settembre 21 - Pordenone
t/0434 29223 - office@ocsm.pn.it
ufficio stampa: Chiara Mutton, t/339 2219773 - press@ocsm.pn.it

sabato 14 maggio 2011

VENTAGLIO D'ARPE PER IL CONCERTO DELLE ROSE A SESTO AL REGHENA DOMENICA 15 MAGGIO


Irrinunciabile appuntamento di primavera quello proposto ogni anno dall'Orchestra e Coro San Marco di Pordenone, in collaborazione con l'Associazione Pro Sesto e l'Amministrazione comunale, nel complesso di Palazzo Burovich a Sesto al Reghena, prezioso scrigno d'arte e storia che custodisce un romantico angolo fiorito con le antiche varietà di rose già tradizione dell'originario giardino all'italiana, oggi finalmente ritrovato. Domenica 15 maggio un concerto in matinée accoglierà il pubblico nell'auditorium con una proposta di grande freschezza musicale, che porterà per la prima volta il Ventaglio d'arpe del Conservatorio Tomadini di Udine diretto da Patrizia Tassini, con la partecipazione di Giorgio Marcossi al flauto. Nato nell'ambito del corso di esercitazioni orchestrali, l'ensemble si è presto configurato come orchestra stabile, che conta oggi più di venti elementi ed ha nel suo curriculum numerose esibizioni in Italia e all'estero all'interno di importanti rassegne e festival musicali. Notissimi gli autori scelti per questo programma, specialmente trascritto per un organico così particolare: dalle Sinfonie delle Opere di Verdi alla musica di tradizione ispano-americana, con la Carmen di Bizet, le milonghe argentine e i brani di Piazzolla e Lecuona, insieme a partiture contemporanee come le colonne sonore di Vangelis o le melodie del folklore balcanico del giovane e talentuoso compositore albanese Aulon Naçi. Inizio concerto alle 11, con ingresso libero. A seguire, visita del giardino e del brolo di Palazzo Burovich.

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domenica 15 maggio, ore 11
Palazzo Burovich, Sesto al Reghena
Concerto delle rose
Ventaglio d'arpe
Giorgio Marcossi, flauto
Patrizia Tassini, direttore
Musiche di Bizet, Lecuona, Naçi, Piazzolla, Verdi
in collaborazione con Associazione Pro Sesto
Segue vista del palazzo Burovich, del giardino e del brolo
ingresso libero

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Info:
Orchestra e Coro San Marco Pordenone
segreteria: piazza XX settembre 21 - Pordenone
t/0434 29223 - office@ocsm.pn.it
ufficio stampa: Chiara Mutton, t/339 2219773 - press@ocsm.pn.it

giovedì 12 maggio 2011


DON GIOVANNI DELL’AMORE

A conclusione del programma 2010-2011 di “Segnali de l’Arlecchino Errante - incontri con il Teatro d’Arte”, il 13 maggio all’Auditorium Concordia va in scena in anteprima una novità assoluta: “Don Giovanni dell’Amore”, nuovo spettacolo di Hellequin, la compagnia dei giovani della Scuola Sperimentale dell’Attore, per l’occasione capitanati in scena dalla “veterana” Lucia Zaghet e assistiti dalla verve esperta di Cecilia Scrittore. Con loro Giulia Colussi, Amerigo Gardenal, Anna Pegolo e Vene Vieitez festeggiano il loro approdo artistico e professionale con una gustosa sarabanda di personaggi, da loro stesso creati e…mascherati.
Con la regia di Ferruccio Merisi, che ha curato anche la drammaturgia, e la consulenza artistica di Claudia Contin, Don Giovanni dell’Amore è uno spettacolo fresco, divertente, ricco di sorprese e di trovate sceniche, costruito come una “tentazione di qualità” per le platee popolari, nelle rassegne estive e invernali.
Liberamente tratto da “Don Giovanni Innamorato” dell’autore vaudeville Samy Fayad, racconta la storia di un Don Chisciotte dell’amore, le cui grandi passioni ideali non riescono mai a collimare con la realtà. Intorno a lui si muove un piccolo universo di caratteri, che, a cominciare dal suo fedele garzone Fonseca (un inconsapevole Sancho Panza), ritraggono con rapidi e decisi tratti una micro-società prigioniera dei suoi ruoli, forse più “matta” del matto Don Giovanni. Gli aspetti decisamente comici di questi caratteri e di questa vicenda paradossale, convergono verso un sorprendente e tenero finale, che ovviamente ora non è il caso di svelare.
Si può solo dire che le donne sono le vere protagoniste della storia; le donne di fronte a un sedicente liberatore che non è pronto alla loro libertà…
Info e prenotazioni: 0434 520074
Serata verdiana con “AIDA” giovedì 12 maggio a Budoia
Si avvia alla conclusione a Budoia il ciclo di incontri dedicati alla musica lirica di “Invito all'Opera”, un cartellone realizzato su iniziativa della Pro Loco, con l'introduzione storico-musicale curata da Chiara Mutton, presidente del Piccolo Teatro Città di Sacile, che presenterà giovedì 12 maggio uno degli ultimi capolavori di Verdi: “AIDA”, proposto in versione integrale presso la Casa del Comune di Budoia nell'edizione del 1988, diretta al Metropolitan di New York da James Levine.
Commissionata per l'apertura del Canale di Suez nel 1870, questa partitura intensa e fastosa utilizza l'ambientazione esotica d'occasione per dar vita ad soggetto tragico ed eroico insieme. Protagonista della trama è Aida, principessa etiope ridotta in schiavitù e rivale di Amneris nel cuore del valoroso condottiero egiziano Radamès, che, per amor suo, rifiutando le profferte della figlia del Faraone, perderà infine la guerra e la vita.
Nei ruoli principali di questo allestimento, rimasto nella storia del METAprile Millo (Aida) e Placido Domingo (Radamès), insieme a Sherrill Milnes (Amonasro) e Dolora Zajick (Amneris). Scenografia di Gianni Quaranta, regia di Sonja Frisell. Inizio alle ore 20.30, con ingresso libero.
Per informazioni: ProLoco Budoia, tel. 0434 653244 - prolocobudoia@gmail.com

domenica 1 maggio 2011

INZIA LUNEDÌ DA PORDENONE LA PRIMAVERA MUSICALE DELL'ORCHESTRA E CORO SAN MARCO










Comincia lunedì 2 maggio la Primavera musicale 2011 dell'Orchestra e Coro San Marco di Pordenone, ovvero la Stagione numero 41 del prestigioso sodalizio culturale, recentemente divenuto Società Musicale, sempre più aperta alle istanze del territorio. Ne è un esempio il cartellone “diffuso” che guiderà anche quest'anno il pubblico a spasso per la provincia “a suon di musica”, con partenza e arrivo nel capoluogo e tappe intermedie a Sacile, Sesto al Reghena, Aviano e Maniago.
Primo concerto in cartellone appunto lunedì a Pordenone, presso Palazzo Montereale Mantica, con un prezioso programma di musica da camera di stampo romantico eseguito da alcune giovani ma già affermate “prime parti” dell'orchestra pordenonese, riunite in un ensemble di solisti di alto profilo. Francesco Lovato (violino), Marco Nason (viola), Giuseppe Barutti (violoncello), con Marco Masini, anche primo clarinetto dell'Orchestra del Teatro Verdi di Trieste, e Guglielmo Pellarin, primo corno di Santa Cecilia a Roma, insieme al pianoforte di Federico Lovato, proporranno la Serenata op. 11 di Brahmstrascritta per l'occasione dal noto compositore triestino Daniele Zanettovich proprio per questo organico cameristico. Nella seconda parte, il concerto proseguirà con il Sestetto op. 37 dell'ungherese von Dohnanyi, autore che lo stesso Maestro tedesco del romanticismo indicò come proprio successore dopo averne ascoltato le prime promettenti opere. Inizio concerto alle 21, con ingresso libero.

lunedì 2 maggio, ore 21
Palazzo Montereale Mantica, Pordenone
Musica da camera
Francesco Lovato, violino - Marco Nason, viola - Giuseppe Barutti, violoncello - Marco Masini, clarinetto - Guglielmo Pellarin, corno - Federico Lovato, pianoforte
Brahms: Serenata n. 1 in re magg. op. 11(trascrizione di Daniele Zanettovich)
Dohnanyi: Sestetto in do magg. op. 37 
per pianoforte, violino, viola, violoncello, clarinetto e corno

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Info:
Orchestra e Coro San Marco Pordenone
segreteria: piazza XX settembre 21 - Pordenone
t/0434 29223 - office@ocsm.pn.it
ufficio stampa: Chiara Mutton, t/339 2219773 - press@ocsm.pn.it